martedì 29 giugno 2010

Il disagio del ventilatore.

"Sai vivo in una mansarda stupenda, luminosissima e quando piove sento la pioggia battere sul tetto, è così rilassante.
Certo, magari però ammettiamo anche che quando fuori ci sono 30° la tua "stupenda mansarda" diventa un forno crematorio, confortevole, ma pur sempre crematorio. Già perchè a nulla valgono gli sforzi di "aprire le finestre e creare corrente" poichè le note finestre oblique, di chi vive sotto il tetto, per una legge che travalica la fisica non fanno corrente e se la fanno sicuramente non interessano le zone in cui quel venticello fresco è necessario. Probabilmente l'angolo tra il lavandino e il mobile delle spazzole sarà deliziosamente areato, ma stai pur certo che la temperatura in prossimità del tuo letto ricorderà all'incirca quella del contenitore in cui hai messo a bollire le verdure nel microonde: sembra che non sia caldo, ed invece, mano ustionata.

Dopo anni di studi sono giunta alla conclusione che le soluzioni per combattere il lago di sudore sono essenzialmente tre:
1. abbandonare il campo, darla vinta alla mansarda e scappare dal 21 giugno al 1 settembre
2. installare un pratico condizionatore, possibilmente in due o più stanza, per la modica cifra di 250 euro l'uno (più altrettanti euro di installazione), trovando una soluzione efficace sul dove mettere i cavi dello scarico dell'acqua e dell'aria, dato che le finestre dell'inferno in cui vivi sono sul soffitto e sono oblique e nel 90% dei casi non hanno alcun balcone o terrazza.
3. comprare un ventilatore, sederti in un punto, accenderlo alla massima potenza e non spostarti mai.

Io ho scelto questa soluzione, detta anche "la soluzione del supermercato", ed ora non riesco più a muovere il collo, nè a destra, nè a sinistra, ma guardo dritto di fronte a me, senza mai voltarmi indietro, guardo avanti, guardo al futuro, guardo ai giovani. E pensare che se avessi fatto una breve ricerca sul web avrei trovato risposta alle mie sudate grida di disperazione.

Se non si era capito io vivo in una mansarda.
Vi ho mai raccontato di quanto concili il sonno il rumore della pioggia che batte sul tetto?

1 commento:

  1. [11.52.13] Elena Borio Alluto: vi ho mai raccontato di quanto concili il sonno il rumore della GRANDINE che batte sul tetto? io ho sempre desiderato vivere in una mansarda ma la Rocca mi ha aperto gli occhi sulle temperature. da oggi vorrei vivere in una mansarda con i tetti "nebulizzati". grazie.

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