E magnalo quarcosa!

Basta con questo clacson che suona continuativamente da 10 minuti sotto la finestra del mio ufficio, basta con i pantaloni a vita bassa, ma soprattutto, basta squadrare le persone grasse. L'altra sera guardando "Drop dead diva", una serie tv che era partita bene (la storia di una modella che morendo si riincarna per errore nel corpo di un'avvocatessa di successo di taglia 52), ma che si è rivelata dopo poco altamente discutibile (Come mai si è riincarnata in una già viva? Ma l'angelo custode lo vede solo lei o lo vedono tutti? Perchè c'è la barista di October Road a fare la barista anche qua?), ho riflettuto su quanto sia tremendo essere grassi, ma soprattutto su quanto sia emotivamente devastante essere squadrati dall'alto in basso perchè si è grassi. Tutti noi squadriamo le persone grasse, per lo meno per capire quanto siano grasse e se con un look diverso non starebbero meglio. Su, non nascondiamoci dietro un bombolone alla crema. Ovviamente poi l'apoteosi dell'analisi visiva attenta si raggiunge quando la persona grassa in questione sta mangiando, ed è lì che la nostra peggiore cattiveria si sprigiona in battute infime spesso caratterizzate da un accento romanaccio che vorrebbe smorzare, ma che non fa altro che enfatizzare: E MAGNALO QUARCOSA!
Una volta credevo di aver raggiunto il massimo della cattiveria con la barzelletta su Ray Charles, o in generale con le folli risate che accompagnano ogni battuta o imitazione del suddetto, ma riflettendo credo di aver toccato il vertice sommo di malvagità gratuita con i grassi. Quindi ho deciso di disintossicarmi, ho deciso di smetterla, farla finita, STOP.
Non è giusto, non è corretto, non è etico.

Come non è giusto che io debba indossare jeans che mi lasciano metà pancia scoperta assicurandomi il cagotto per i prossimi dieci inverni.