mercoledì 2 febbraio 2011

Settimo Cielo



E' fastidioso essere tristi, perchè quando lo si è si cade sempre nel clichè.
Quando ad esserlo è una donna è quasi scontato che mangi cioccolata a profusione e stia in pigiama con i capelli sporchi, quando lo è un uomo beve, fuma ed esce con gli amici. Se poi la delusione è amorosa nel primo caso aumenta esponenzialmente l'uso di cioccolata, nel secondo, pulsioni irrefrenabili ed incontrollate spingono il Tony della situazione ad individuare la preda, molestarla e finire per scoparsi l'amica brutta, o a mandare sms sconclusionati alla ex fidanzata (vedi "Pwer favcore tornma ti amo"). C'è chi cerca di ammortizzare il profondo senso di cupa depressione comprando cose inutili, chi cammina guardando tutti con gli occhi di chi l'ha passata veramente brutta, alcuni piangono sotto la doccia, chi ascolta musica struggente reinterpretando un Mino Reitano d'annata, altri ammorbano il proprio animale domestico cercando in lui il conforto che nè gli amici nè la carta di credito possono offrire, e chi infine sceglie di guardare film talmente stupidi e dalla trama così prevedibile che anzichè sorreggere fanno sprofondare nel più acuto fastidio. Gli stereotipi potrebbero anche concludersi qua, ma probabilmente ne ho dimenticato qualcuno e quindi lascio una riga vuota.

Io oggi sono triste, ma mi sono imposta di essere diversa. Anche se ho i capelli sporchi, ho cucinato una torta al cioccolato e burro e cioccolato e burro e cioccolato, accarezzo il gatto che sfinito invoca pietà, e guardo Settimo Cielo, almeno non ho la tuta.
Ovviamente il fatto che la puntata sia incentrata sulla bontà del Natale sta lentamente dilaniando la mia pazienza, quasi quanto la connessione ballerina che mi farà pubblicare questo post quando la torta sarà finita così come la mia tristezza.





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