venerdì 15 aprile 2011

Il Franco


Oggi vorrei parlare di mio padre. Non parlo mai di lui perchè, devo essere onesta, parlare del Franco non è facile, tanto più se sei sua figlia, la sua unica figlia. Franco è di Milano, è pelato, è alto e pesa un centinaio di chili. E' una persona buona, è quello che se hai bisogno ti porta a Orio al Serio alle 4 di notte, quello che si esalta se ti prendono come stagista non pagata in un giornale di periferia, quello che non capisce che cazzo fai a fare l'università, ma quando c'è da sganciare la duemila per pagare le tasse la sgancia, e senza troppi problemi. E' una persona alla mano, gentile, cordiale, con un umorismo gogliardico da compagnone che lo fa subito arrivare al cuore della gente, tanto che quando torna in un ristorante tutti i camerieri si ricordano di lui, e non solo per le mance. E' un po' abitudinario (fosse per lui cenerebbe sempre in un posto, poi arriva il momento in cui si stufa, cambia posto, e ricomincia tutto), non gli piacciono gli imprevisti, beve tra i 7 e i 12 caffè al giorno e, nonostante non si abbronzi, si fa la lampada e diventa rosso come un'aragosta. Mio padre è l'unico uomo al mondo a cui possono stare bene dei mocassini e l'unico che ha sul cellulare una suoneria fatta di scorregge. Molto spesso mi mette in imbarazzo, quando ci prova evidentemente con la cassiera o quando racconta una barzelletta che inizia con cazzo e finisce con cazzo. Chi mi conosce sa perfettamente quanto gli piacciano le barzellette sporche e quanto gli piaccia raccontare di quel tipo che va in palestra da lui e si è tatuato una coda di un topo "ma fatta bene eh" che gli esce "dal buco del culo". La parola culo è sempre scandita da una risatina, e quando mio padre ride, mi rendo conto che ha i denti piccoli. Mio padre ha gli occhi verdi e ben poche donne gli hanno saputo dire di no, anche dopo aver tradito mia madre, ripetutamente, è riuscito a farsi perdonare, per un po'. Mio padre è molto credente e quello che lo convince di più è Padre Pio. Forse è per questo che la sua attuale compagna è una santa, o forse, molto più semplicemente, è una che non ha voglia di sbattersi a trovarsene un altro e se lo fa andare bene, notti in bianco incluse. Mio padre russa tantissimo, una volta dormivo a casa sua, con Lara, e nonostante la porta chiusa, lo si sentiva russare. Era un rumore sordo, come di qualcuno che sta lentamente segando una quercia secolare. Ho sempre pensato che questa analogia russare-segare gli alberi fosse esagerata, ma quando ho sentito mio padre ho dovuto sfatare il mito del luogo comune. Che altro dire? Quando ero piccola mi ha riempito di sberle fine a se stesse: non mangi? sberla, non sai andare in bici? sberla, cadi? sberla. Credo che questo abbia temprato il mio carattere, o forse mi ha reso soltanto una persona cinica ed isterica. Però gli voglio bene. Gli voglio bene anche se mi chiama "Marty", anche se tutte le sere alle 20, cascasse il mondo, mi chiama, e anche se quando gli dico "Papà, non sto bene ho litigato con tizio" mi risponde "Ma che cazzo te ne frega! Chi non ti vuole non ti merita".

Il Franco con alcune delle sue troie

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