martedì 1 febbraio 2011

Un cane pitbull.

Eba è un giunco con la frangetta nera, la persona più dolce del mondo, così dolce da illustrare libri per dolci bambini, la ragazza della porta accanto, quella che lavora in libreria e colleziona scatoline di latta, quella che per imprecare, di fronte ad un automobilista sfrontato che le ruba il parcheggio tagliandole la strada, usa questa successione di parole: CHE MERDOSO! MA CAZZO! PORCAMADONNA!. Immaginarla con un pitbull fa di lei una cosa esasperatamente divertente. Bene, Eba ha preso al canile una pitbull femmina.


Io odio i cani, però il cane di Eba ha saputo conquistarmi.
Inanzitutto si chiama Panna, poi si è fatta insegnare a camminare a zig-zag, ma soprattutto ha l'alito che sa di pescheria, anzi sa di quello che rimane del banco del pesce al mercato, lo stesso odore che un mio caro amico aveva usato una volta per descrivere le parti intime di una povera ragazza. Tornando al pitbull, beh, credo mi piaccia perchè è uno di quei cani che non sembrano cani ma che sembrano altri animali, o cose. Ad esempio lei sembra un incrocio tra un bufalo e una calavera, o forse sembra di più un barile con la faccia da cinese. Credo che con il tempo troverò qualche nuova ed improbabile somiglianza, ma per ora queste mi soddisfano. Aggiungendo che si gira anche quando la chiami Canna o Giovanna o Nanna, c'è poco altro da dire, anzi urlare:

Voglio un cane, anzi no, voglio Panna!

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