
Teresa è uno dei miei nomi preferiti, è il secondo nome di mia mamma e la mia bisnonna fu la prima in famiglia a portarlo. Mi piacerebbe molto darlo a mia figlia, ma, tutte le volte che cade l'argomento, e io dico la mia, gli altri mi prendono in giro sostenendo che sia da vecchia, e che una bambina chiamata così puzzi già di cantina e abbia un sottile strato di polvere pronto a ricoprirle la frangetta. Questa blanda premessa per arrivare al dunque, ovvero a Teresina.
Copio e incollo così da mail inviatami oggi pomeriggio da cara amica che chiameremo G.V.P.:
"Vorrei condividere con te una cosa che mi ha svoltato la giornata, più probabilmente la vita, e potrebbe costituire un interessante spunto del tuo prossimo blog. Oggi ho finalmente conosciuto la compagna di mio padre, Teresina. Ma facciamo un passo indietro:per chi non lo conoscesse mio padre, l'Ennio, è la persona più stralunata è introversa della terra, che vedo due volte l'anno, non sa di preciso quanti anni io abbia e mi chiede, ogniqualvolta mi vede, "che scuola è già che fai tu?" e alla mia risposta "Lettere" , lui mi guarda sperso e mi domanda "e che lavoro potrai mai fare?". Ogni sua telefonata (una ogni sei mesi, ma ora che ho la polmonite qualcuna in più) inizia con "wei giovane!" e si conclude con "arrivederci". L'Ennio è vecchio, potrebbe essere mio nonno anzichè mio padre, ha settantuno anni suonati, eppure è sempre un gran bel'om, 1,80 m, occhio verde, capelli salta'n peppa, linemaenti raffinati, fisico atletico, abiti firmati e abbronzatura perenne. Padre snaturato, l'Ennio dà sempre l'impressione di non essere mai a suo agio dove si trova, perchè in realtà lui non è fatto per la compagnia o le chiacchiere da bar: lui sta bene davvero da solo. Ma forse la sua caratteristica più lampante è la sua estrema riservatezza, ai limiti della paranoia. Per dirmi che aveva una compagnia, ci ha messo qualcosa come mezz'ora, per poi concludere con "la signora con cui vivo". Sì perchè lui ha sempre chiamato Teresina, la suddetta, "la signora con cui vivo" "ma papà la tua compagna!" "vabbè è lo stesso", è stata la sua risposta laconica. Premetto che nutro molta sfiducia nei confronti dell'Ennio, ma quando mi ha confessato della "signora" mi ero fatta l'idea che fosse una ragazza dell'est (erroneamente, avevo frainteso il suo nome in "iIina"), che avesse circuito mio padre al punto da fargli lasciare la sua cara mansarda in corso vittorio per un monolocale a Orbassano. Non vorrei apparire borghese, ma confesso che ero preoccupata. Potete dunque immaginare la mia faccia quando, all'appuntamento di stamattina, un Ennio in grande forma si è presentato al fianco di una signora sulla settantina, con un accento piemontese grande quanto una casa, unghie laccate di viola, capelli scolpiti e coperta d'oro da testa ai piedi modalità madonna del petrolio. Altro che povera ragazza dell'est: Tresina è ricca, eccome, ricca sfondata. Il suo ex marito era un primario di fama locale, ha una villa ad Alassio vista mare, una ad Olbia, ama giocare a bridge con le amiche e viaggiare. "Peccato che tuo papà sia un pantofolaio, sta sempre in giardino a leggere in giornale", perchè dimenticavo di dire che il monolocale a Orbassano è in realtà una villa enorme con giardino (mi piace pensare che ci sia anche una piscina, ma non ne sono ancora sicura). The last but not the least, il figlio di Teresina è un chirurgo estetico "se passi ti fa lo sconto", sono state le sue parole di congedo (e subito il mio pensiero è volato a xxxxxx e al nostro progetto di un paio di tette nuove). Ora capisco perchè tutte le recenti telefonate dell'Ennio cominciavano con (dopo il suddetto "wei giovane") "sono al mare". Insomma, quello stralunato, zitto zitto, ha fatto il colpaccio e si è messo con una vedova ereditiera, e ora fa la bella vita. Confesso di essere sollevata dall'incontro, anche se devo ammettere che l'idea di mio padre toy boy mi mette la pelle d'oca. ma subito dopo lo immagino nel giardino di una villa sontuosa a prendere il sole e leggersi La Repubblica, e torno a tranquillizzarmi. insomma: w Teresina!"
Ok, lo ammetto, ho aggiunto qualche virgola, oscurato un nome e messo qualche maiuscola, il povero Ennio se la meritava. Detto questo Teresina è una delle dieci donne nel mondo a cui aspiro, la prima è ovviamente Fiammetta Fadda.
Copio e incollo così da mail inviatami oggi pomeriggio da cara amica che chiameremo G.V.P.:
"Vorrei condividere con te una cosa che mi ha svoltato la giornata, più probabilmente la vita, e potrebbe costituire un interessante spunto del tuo prossimo blog. Oggi ho finalmente conosciuto la compagna di mio padre, Teresina. Ma facciamo un passo indietro:per chi non lo conoscesse mio padre, l'Ennio, è la persona più stralunata è introversa della terra, che vedo due volte l'anno, non sa di preciso quanti anni io abbia e mi chiede, ogniqualvolta mi vede, "che scuola è già che fai tu?" e alla mia risposta "Lettere" , lui mi guarda sperso e mi domanda "e che lavoro potrai mai fare?". Ogni sua telefonata (una ogni sei mesi, ma ora che ho la polmonite qualcuna in più) inizia con "wei giovane!" e si conclude con "arrivederci". L'Ennio è vecchio, potrebbe essere mio nonno anzichè mio padre, ha settantuno anni suonati, eppure è sempre un gran bel'om, 1,80 m, occhio verde, capelli salta'n peppa, linemaenti raffinati, fisico atletico, abiti firmati e abbronzatura perenne. Padre snaturato, l'Ennio dà sempre l'impressione di non essere mai a suo agio dove si trova, perchè in realtà lui non è fatto per la compagnia o le chiacchiere da bar: lui sta bene davvero da solo. Ma forse la sua caratteristica più lampante è la sua estrema riservatezza, ai limiti della paranoia. Per dirmi che aveva una compagnia, ci ha messo qualcosa come mezz'ora, per poi concludere con "la signora con cui vivo". Sì perchè lui ha sempre chiamato Teresina, la suddetta, "la signora con cui vivo" "ma papà la tua compagna!" "vabbè è lo stesso", è stata la sua risposta laconica. Premetto che nutro molta sfiducia nei confronti dell'Ennio, ma quando mi ha confessato della "signora" mi ero fatta l'idea che fosse una ragazza dell'est (erroneamente, avevo frainteso il suo nome in "iIina"), che avesse circuito mio padre al punto da fargli lasciare la sua cara mansarda in corso vittorio per un monolocale a Orbassano. Non vorrei apparire borghese, ma confesso che ero preoccupata. Potete dunque immaginare la mia faccia quando, all'appuntamento di stamattina, un Ennio in grande forma si è presentato al fianco di una signora sulla settantina, con un accento piemontese grande quanto una casa, unghie laccate di viola, capelli scolpiti e coperta d'oro da testa ai piedi modalità madonna del petrolio. Altro che povera ragazza dell'est: Tresina è ricca, eccome, ricca sfondata. Il suo ex marito era un primario di fama locale, ha una villa ad Alassio vista mare, una ad Olbia, ama giocare a bridge con le amiche e viaggiare. "Peccato che tuo papà sia un pantofolaio, sta sempre in giardino a leggere in giornale", perchè dimenticavo di dire che il monolocale a Orbassano è in realtà una villa enorme con giardino (mi piace pensare che ci sia anche una piscina, ma non ne sono ancora sicura). The last but not the least, il figlio di Teresina è un chirurgo estetico "se passi ti fa lo sconto", sono state le sue parole di congedo (e subito il mio pensiero è volato a xxxxxx e al nostro progetto di un paio di tette nuove). Ora capisco perchè tutte le recenti telefonate dell'Ennio cominciavano con (dopo il suddetto "wei giovane") "sono al mare". Insomma, quello stralunato, zitto zitto, ha fatto il colpaccio e si è messo con una vedova ereditiera, e ora fa la bella vita. Confesso di essere sollevata dall'incontro, anche se devo ammettere che l'idea di mio padre toy boy mi mette la pelle d'oca. ma subito dopo lo immagino nel giardino di una villa sontuosa a prendere il sole e leggersi La Repubblica, e torno a tranquillizzarmi. insomma: w Teresina!"
Ok, lo ammetto, ho aggiunto qualche virgola, oscurato un nome e messo qualche maiuscola, il povero Ennio se la meritava. Detto questo Teresina è una delle dieci donne nel mondo a cui aspiro, la prima è ovviamente Fiammetta Fadda.
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