venerdì 17 giugno 2011

G di GAGGIO


Oggi voglio parlare di A., potrei anche scrivere il suo nome per intero, però, è così banale, che, quel solo puntarlo, lo rende più enigmatico. A. è arrivato a casa mia ieri sera, e ora, conoscendolo meglio credo sia atterrato con un jet privato.

Questo ragazzone ha la faccia da bambino solcata da rughe e di primo impatto non ti sembra quello che poi si rivela essere: un gaggio. Molti di voi magari non sono di Torino e risulta indispensabile spiegarvi che per "gaggio" si intende il classico brillantone provolone, quello che ti fa l'occhiolino mettendosi a posto il colletto della camicia bevendo uno spritz e guardando l'ora su sul rolex, finto o vero che sia, nel caso di A. è vero. Già perché A., pur non dimostrandolo, è pieno di soldi da fare schifo, tanto che ad un certo punto ieri l'ho sentito parlare della società offshore che ha quasi costituito ad Hong Kong per poter comprare e ristrutturare un albergo in India, cosa che poi non ha fatto perché non gli andava di stare sei mesi all'anno in Kerala, che se non sapete dov'è andate a vederlo e poi ne riparliamo. Ma questa non è che una storiella di secondo piano rispetto a tutte le sue avventure. Sono poche le cose che A. non ha fatto nella sua vita, e devo ammettere che quello che gli piace di più è sfidare la morte. Vi citerò ad esempio quando la sua fidanzata (diciottenne senza patente) l'ha portato in macchina, sotto una tremende febbre a 41 che lo rendeva debolmente affascinante, dal Vietnam alla Cina, luogo dove si è curato con l'agopuntura. Vi domanderete: e che ci faceva in Vietnam? Ovvio, insegnava italiano all'università! Altro aneddoto significativo è quello che lo vede malato in Senegal, in ospedale, che legge Sade per consolarsi della sua fine. Altro racconto che non si può tralasciare è di quando l'ha pizzicato il denghe e per questo non riusciva nemmeno a muovere le mani, ma non si è fatto scoraggiare dalla cosa e ha continuato a giocare a poker.

A. ha pochi credo nella vita e sicuramente la figa e la forma fisica si contendono il primo posto. Ieri infatti quando qualcuno gli ha chiesto cosa facesse per mantenersi in forma ha così risposto "Corro quattro km al giorno e faccio tanto l'amore" e giù di occhiolino. Che poi A. stai tranquillo, va bene che sei in una cucina con tre donne, ma sono tutte e tre in tuta e nessuna sta cercando di avere una relazione sessuale con te.
A. si fermerà qualche giorno qui da noi, ospite della nostra eterea coinquilina, che non si capisce, da brava animalista, animista, vegetariana, femminista quale è, come possa sopportare uno che ti dice "Quando ero in Senegal ero a casa della quarta moglie del Califfo, che aveva con sè sei donne, ed è incredibile quanto disordine ci fosse! Con sei donne! Capisci?" o ancora "Ogni anno vado a Granada per la stagione delle corride".

Oggi A. non era in casa quando sono tornata, credo sia in qualche caffè storico a leggere un libro. Ieri ci ha chiesto dove fosse il Ritz a Torino, gli sarebbe piaciuto finire lì il suo saggio sulla morte nella letteratura, e venuto a galla il fatto che il Ritz a Torino non esistesse, c'è rimasto malissimo. Spero comunque abbia indossato il panama, perchè qua diluvia.

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