lunedì 21 marzo 2011

La giornata di una Divina.


Ore 5 e 40 sveglia, ore 5 e 45 esercizi a corpo libero con palla e/o nastri, ore 5 e 55 doccia fredda tonificante con finestra aperta, ore 6 colazione spartana con pane raffermo e acqua calda con limone. Ore 6 e 07 lettura di tutti i quotidiani online, ore 6 e 15 mette a posto la branda e fa qualche flessione con un bracio solo, battendo la mano e con un peso sulla schiena. Ore 6 e 25 seconda doccia, bollente per aprire i pori, vestizione e preparazione schiscetta. Ore 6 e 30 esce di casa scendendo le scale scivolando sul corrimano, ore 6.31 inizio corsa verso la stazione (se c'è la possibilità qualche salto di ostacoli) e arrivo previsto per le 6 e 33. Se sgarra, a letto senza cena. Dalle 6 e 34 alle 7 meno dieci azioni di volontariato quali: portare la colazione a tutti i barboni della stazione, tentativo di rieducare i bambini zingari lì per l'elemosina, breve discorso motivante ai pendolari contro le ferrovie dello stato, e se avanza tempo, contro l'alimentazione a base di carne rossa. Ore 7 meno 11 sale sul treno, dà una spolverata all'intero vagone e scambia qualche parola di conforto con gli scioppini che chiedono l'euro per andare a Genova e le prostitute nigeriane che tornano a casa dopo una notte di duro lavoro. Sfoglia annoiata Sartre e scrive i propositi per la giornata, in francese. Ore 7 e 18 arrivo a Chivasso, camminata a ritmo di marcia verso la scuola dove entra alle 7 e 26 dopo aver raccolto tutti i mozziconi di sigaretta sparsi davanti al portone di ingresso. Dalle 7 e 27 alle 8 meno due rilettura sommaria di Apollinaire o della Recherche di Proust in edizione integrale possibilmente del 1913. Ore 8 entra in classe seminando il panico, alcuni ragazzi dicono sottovoce "E' arrivata la Della Giorgia". Alcuni si lanciano dalla finestra urlando, altri intonano il rosario, altri, prima ancora che Divina parli, urlando sguaiatamente "MI GIUSTIFICO". Non batte ciglio, interroga tutti, fa un compito in classe, fa un dettato, proietta un film su Rimbaud e Verlaine e se avanza tempo li riinterroga. Non dà un voto che superi il 6+. Passano così le ore più e spensierate della vita di Divina, terminata la mattinata a scuola, corre verso il treno fermandosi per fare streching di tanto in tanto. Compra il pane e spiega alla panettiera come farlo senza strutto, aiuta una vecchietta ad attraversare la strada portandola in spalla e rompe qualche noce con le nocche per qualche piccolo scoiattolo affamato che passa di lì. Sale sul treno alle 13 e 17 ed inizia a correggere i compiti in classe. Segna ogni errore e per questo cambia in media 7/8 penne rosse alla settimana. E' cattivissima. Alle 13 e 50 arriva a Torino, va a Porta Palazzo a fare la spesa, compra in media 5 chili di patate, 3 casse d'acqua, 8 chili di mele, 3 chili di limone, insalata, del the sfuso giapponese, un tozzo di pane al farro, un tomino di capra, della pasta di kamut, dei biscotti di segale, dei cerali sfusi con l'uvetta, spezie, e se capita, 3 o 4 bottiglie di olio. Porta tutto a casa a piedi con una mano sola perchè con l'altra aiuta una scolaresca ad attraversare la strada. Cerca di arrivare a casa entro le 14 e 28, se questo non accade, quindici flessioni e un pranzo modesto: insalata e basta. Arrivata a casa pranza preparandosi un pasto vario ed equilibrato con un giusto apporto calorico e nutritivo, se pensa di essere stata buona mangia una noce che rompe con il metodo della falangetta. Alle 15 lava tutti i piatti, tutti i bicchieri, le posate, i vetri delle finestre della cucina, il forno, il frigo, passa lo straccio per terra, e se si sente particolarmente attiva continua ad intrecciare corda di cocco per finire l'amaca che vuole donare all'Associazione Amici del Kenya. Alle ore 15 e 04 si concede un riposino, alle ore 15 e 05 è già in piedi. Beve una tisana, caga, e incomincia a studiare. Studia per le successive 4 ore concedendosi a volte brevi pause durante le quali mangia cereali e fa qualche flessione. Alle 19 e 07 ha già preparato la cena per tutti a base di cous cous fatto in casa e verdure coltivate nel piccolo orto che ha ricavato sul tetto sopra la finestra della sua camera. Alle 19 e 10 impasta il pane per il giorno successivo (sa di poterlo fare meglio della panettiera), spazzola il gatto, si spazzola i capelli, fa un bagno caldo rigenerante con oli essenziali ed erbe aromatiche in infusione, si cosparge il corpo di aloe vera e canta, perchè non bisogna tralasciare l'arte. Ore 19 e 30 prepara la tavola stendendo la tovaglia che ha sferruzzato (impresa a cui si è dedicata prima di iniziare a costruire l'amaca), fa qualche flessione e aspetta l'ora di cena. Cena, con parsimonia, sparecchia, inventa una filastrocca in lingua d'oil e si riposa un poco. Alle ore 20 e 30 ricomincia a studiare, studia per qualche ora, si fa un infuso a base di cannella, coccola il gatto, fa la spaccata e si prepara per andare a dormire. Alle 23 e 30 fa la pipì e subito dopo si lava i denti sfregandovi con forza una foglia di salvia, coltivata nel suo orto. Alle 23 e 45 è già a letto, legge qualche pagina di grammatica araba o di dialetto macedone (che parla da madrelingua), fa i propositi per la nuova giornata e si impone di dormire. Alle 00 e 7 si ricorda di non aver chiamato Antonio e gli manda un sms con scritto "Scusami, sono una persona orrenda non ho fatto niente tutto il giorno e non ho nemmeno trovato il tempo per chiamarti. So che stai insegnando a leggere ad un bambino cieco e quindi non ti disturbo. Ti amo anche se non mi meriti, Divina".

Nessun commento:

Posta un commento