venerdì 5 agosto 2011

"Perdono, ma non dimentico"

Questo post è dedicato ad una delle mie nipoti adottive, una di quelle figlie di amici che non vedi spessissimo, ma a cui ti affezioni soprattutto perché sono intraprendenti e non hanno le mani incrostate come il 90% dei bambini.

Bianca io l'ho conosciuta che era appena nata, e mi è stata subito simpatica, forse perché non piangeva, forse perché mi si è addormentata in braccio, forse per empatia con la mamma che nonostante le laceranti contrazioni, prima di andare in ospedale, si è messa il mascara, per conservare un po' di dignità: comprensibile. Rispetto ai genitori e agli altri zii acquisiti io sono la più giovane quindi credo che per Bianca sarò sempre quella a cui confidare le cose, a cui parlare della cotta che ha per Alex e a cui chiedere l'accendino mentre si fuma la sigaretta in giardino lontano dal quel rompicazzo di suo babbo. E non mi risparmierò dal farlo, soprattutto dopo che il sopracitato babbo mi ha fatto salire su un palco costringendomi a cantare l'inizio di una canzone che è un po' il tormentone del suo gruppo (di fronte a fan assetati di sangue e stage diving) solo per ripicca nei confronti di una mia SPLENDIDA imitazione del suo modo di cantare.

J. L. questo post in realtà è per te. E' per ricordarti che per i suoi 15 anni regalerò a Bianca un viaggio a New York da zia Lara e a 16 da zio Marco a Berlino, che l'accompagnerò a tatuarsi il tribale sopra le natiche, che le farò da palo quando esce con Kevin dell'istituto tecnico, che le farò vedere la foto di te con la parrucca bionda e il coprispalle maculato, che le svelerò tutti i retroscena della tua eterna gioventù, senza risparmiare sui dettagli, che la spronerò ad intraprendere una relazione con quel bell'uomo dal lungo ciuffo grigio che da giovane suonava la batteria e le comprerò il rossetto rosso, a lunga durata, da troia.

Non dovevi farmela, e ora, preparati a pagare.
E come direbbe zia Lara: "Perdono, ma non dimentico".





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