mercoledì 16 novembre 2011

I Roncatos


I signori Roncatos vengono da Biella e oggi vanno al Museo dell'Automobile di Torino. Hanno preso il treno con un'ora di anticipo così possono arrivare puntuali per l'apertura. Il signor Roncato è uno che non si fa fregare facilmente, l'ho scoperto perché parlava con un'altra signora della sua nuova tariffa con Infostrada che a quanto pare è molto più conveniente rispetto a quella che aveva con Telecom, che poi adesso non fosse per l'ADSL lui non vorrebbe nemmeno il telefono fisso, tanto ha il cellulare, e quelli della Tim con 10 euro al mese ti danno tantissimi minuti di chiamate gratis, gliel'ha detto suo figlio Alberto. E qui interviene la signora Roncato che dice giustamente che "Solo se fai l'abbonamento, se no ti fan pagare un euro al minuto! Ma pensa te, una volta con 500 lire parlavo per almeno un quarto d'ora..." ed il suo sguardo si perde contemplativo. Comunque dice il signor Roncato che quelli di Infostrada sono migliorati, hanno finalmente in gestione le loro linee e non ci vuole molto per fare il passaggio, solo internet non funziona, ma tanto lui è in pensione e quindi non ha fretta. E poi se uno ha proprio bisogno si collega usando uno smartphone come ponte, però gli smartphone costano minimo 400 euro, quindi tanto vale aspettare e risparmiare. Lui facendo così risparmia 360 euro all'anno. La signora Roncato in tutto questo non apre bocca, togliendosi la giacca per una caldana ha incastrato le frange nella cerniera e ora è una bella fatica liberarsi. La sciarpa è pure di cashmire, non la mette mai perché lascia i pelucchi rossi, però è una bella sciarpa di quelle che tengono caldo. In tutto questo il signor Roncato continua a raccontare le sue avventure con i cellulari, una volta erano sul traghetto a Genova per andare non si sa dove, e si è sporto con il cellulare nel taschino della camicia. Ovviamente l'apparecchio è volato di sotto, però per fortuna è finito su una pila di corde e non si è rotto. Ci hanno messo un po' a trovarlo, grazie a Dio si ricordava il numero a memoria per chiamarsi da solo, se no era un bel pasticcio, non per il Nokia da 40 euro, ma perché avrebbe perso tutti i numeri della sim. La signora Roncato interviene per dire "Che ridere, è corso giù veloce come un fulmine e lo cercava facendolo suonare col mio, ed io dall'alto lo vedevo lampeggiare e urlavo per dirgli che era lì, ma lui non sentiva, allora niente" e ritorna sulla sciarpa. Ogni tanto alza gli occhi e con uno strano tic li fa sorridere. Adesso il signor Roncato parla con un'altra signora che a quanto pare ha un labrador, ma lui non è tipo da cani. La signora Roncato interviene e dice "Guarda che bel panorama!", ma nessuno la considera, l'argomento ora è scottante, si sta parlando di mala sanità. Il signor Roncato è stato un pezzo grosso all'ospedale di Biella, ma è in pensione da un po', da quando ha compiuto 58 anni e mezzo. La signora Roncato ce l'ha fatta, ha tolto la sciarpa dalla cerniera, ma la stoffa si è bucata, poco importa, taglia quel pezzettino e ci fa fare un orlo dalla sarta. Che poi non gliene importa molto perché non la usa mai, preferisce quella rosa o quella beige. Il signor Roncato non sta ascoltando, gli si è contratto un muscolo della coscia e cerca invano di superare il disturbo tendendo la gamba. La signora Roncato ripete che la catena montuosa è stupenda, che la sciarpa si può sistemare e saluta le due signore che scendono a Porta Susa, poi si gira verso il marito e gli boffonchia che andare in senso contrario le ha fatto venire la nausea, si alza e si siede vicino a me, profuma di pulito. Il signor Roncato in tutto il suo maglione azzurro mi sorride con quei dentini che si ritrova, apre le mani come quando dice il Padre Nostro in Chiesa poi guarda la moglie e dolcemente le dice "Vado un secondo in bagno".

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